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L’archivio storico dell’Unione Industriale di Torino online

Un importante patrimonio a disposizione della ricerca

L’archivio storico dell’Unione Industriale di Torino, un soggetto che è stato attore e testimone privilegiato dei fenomeni economici e politici nazionali ed internazionali, rappresenta una fonte di grande rilievo per lo studio della storia economica, sociale e politica del territorio piemontese e nazionale. La storia di Torino è sostanzialmente la storia di una città industriale in cui hanno una fortissima importanza le relazioni industriali tra le rappresentanze datoriali e le rappresentanze dei lavoratori. In particolare in considerazione dello svilupparsi in Torino dell’unica grande azienda “fordista” italiana, la FIAT, il cui ruolo è stato di grande rilievo nel caratterizzare lo sviluppo del nostro Paese in termini economici, politici e sociali. Si tratta di una fonte archivistica estremamente ricca, soprattutto se vista in un’ottica di studio integrato con documenti conservati presso altri archivi sindacali, di associazioni di categoria, di partiti politici e di movimenti sociali. La lettura incrociata di queste fonti rende possibile un’indagine completa ed esaustiva dei complessi fenomeni che hanno caratterizzato la vita politica e sociale del ‘900. I soci fondatori di ISMEL – Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci, Fondazione Vera Nocentini e Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini -, come altri enti partner del Polo del ‘900, conservano importanti archivi sindacali e politici: una pluralità di fonti che permette di indagare, in maniera quasi “corale” e in un contesto che favorisce e alimenta il dialogo tra le fonti archivistiche e bibliografiche, temi complementari della storia del Novecento: le vicende politiche, il lavoro, l’impresa, le lotte sociali, la cultura.

Grazie al contributo del MiBACT, l’inventario dell’archivio è ora pubblicato su 9centRo, piattaforma del Polo del ‘900. Si è inoltre realizzato un intervento di digitalizzazione, per serie particolarmente significative e che maggiormente si prestavano al dialogo con altre fonti sindacali: i documenti digitalizzati sono consultabili su 9centRo.

Approfondimenti

L’Unione Industriale di Torino

L’Unione Industriale di Torino è un’associazione volontaria d’imprese di livello provinciale aderente a Confindustria, per la rappresentanza sindacale, la tutela, la promozione e lo sviluppo delle aziende e dei loro interessi. 

Nasce nel 1906 con il nome di Lega Industriale, e da essa, nel 1910, prende vita la Confederazione Generale dell’Industria Italiana, Confindustria. Primo Presidente della Confederazione è Luigi Bonnefon-Craponne, un industriale della seta trasferitosi da Lione in Piemonte. Il primo a ricoprire la carica di Direttore è l’avvocato Gino Olivetti, Segretario della Lega Industriale di Torino nel 1906 e Direttore Generale della Confindustria dal 22 maggio 1910 fino al 1° gennaio 1934. 

Bonnefon-Craponne e Gino Olivetti mettono in campo un forte impegno nella chiamata all’organizzazione nei confronti del mondo dell’industria, ancora piccolo, ma in crescita, conquistando prima il consenso di Torino e poi dell’Italia grazie alla partecipazione di importanti imprenditori dell’epoca, a cominciare dal fondatore della Fiat Giovanni Agnelli. L’equazione fra industrialismo e modernizzazione viene largamente condivisa, rendendo l’associazionismo imprenditoriale del primo Novecento uno strumento robusto per la tutela degli interessi specifici del mondo industriale, fucina di nuove soluzioni nell’organizzazione del lavoro. Questo importante lavoro promosso dal primo vertice confindustriale è encomiato da Luigi Einaudi, il massimo economista del tempo, che individua nella Confindustria un soggetto dal comportamento esemplare, il simbolo de “l’Italia che lavora e che produce”. 

Dopo i primi anni a Torino, Confindustria si sposta nel 1919 a Roma, per seguire e assistere la riconversione industriale del dopoguerra. Durante il ventennio fascista, Confindustria assume la denominazione prima di “Confederazione generale fascista dell’industria italiana” (1926) e poi di “Confederazione fascista degli industriali” (1934).

Nel dopoguerra, durante la ricostruzione post-bellica e negli anni del “boom economico”, Confindustria torna ad assumere un ruolo di primo piano. Sarà fulcro e motore di un rinnovato sviluppo imprenditoriale, specialmente in quello che sempre più diventerà il suo bacino: le PMI. Molte grandi imprese che nel mezzo della grande crisi degli anni Trenta erano passate alla mano pubblica e che nel 1957 (dopo l’istituzione del Ministero delle partecipazioni statali) si erano allontanate da Confindustria, vi fanno ritorno in seguito alle privatizzazioni. Con il passare degli anni la base associativa della Confederazione si rafforza in termini quantitativi e qualitativi.

Oggi, all’Unione Industriale di Torino aderiscono, in 24 gruppi merceologici, 2300 imprese piccole, medie e grandi, con circa 150.000 addetti. Di queste, 19 sono associate da più di 100 anni e 129 da oltre 50. Ai settori storici dell’industria torinese (metalmeccanica, tessile, chimica, conciaria, grafica) fortemente rappresentati, si sono aggiunti tutti i comparti produttivi di beni e di servizi, sino a quelli più moderni ed avanzati (robotica, meccatronica, aerospaziale, Information and Communication Technology, terziario innovativo, turistico e alberghiero, logistica e trasporti, energia).

L’archivio

L’Archivio storico dell’Unione Industriale di Torino raccoglie le carte prodotte e ricevute dalle diverse funzioni dell’Ente in un arco cronologico compreso tra il 1919 e il 1986. L’archivio storico è strutturato in cinque macro aree che rispecchiano, in modo sintetico le funzioni presenti all’interno dell’Unione Industriale di Torino di quegli anni: 

  1. Ufficio protocollo e corrispondenza (1945-1979)

– Protocolli (1945-1976)

– Velinari e copialettere (1943-1984)

– Carteggio generale in categorie (1932-1981)

  1. Presidenza e Direzione (1945-1979)

– Presidenza (1975-1979)

– Comitato di Presidenza (1972-1974)

– Segreteria di Direzione (1945-1979)

  1. Ufficio sindacale (1935-1982)

– Organizzazione (1953-1976)

– Sindacale (1946-1982)

– Assistenza sociale, istruzione professionale e sicurezza del lavoro (1947-1975)

– Assicurazioni e previdenza sociale (1955-1975)

– Imposte, tasse e contributi (1955-1975)

– Pratiche diverse (1935-1977)

– Pratiche diverse – Aziende (1959-1975)

  1. Altri uffici (1947-1990)

– Ufficio economico (1966-1975)

– Ufficio studi economici (1951-1976)

– Ufficio studi legali (1955-1958)

– Segreteria Comitato Piccola Industria (1947-1978)

– Segreteria Gruppo Giovani Imprenditori (1960-1992)

  1. Segreterie associazioni provinciali di categoria (1919-1986)

– Segreteria AMMA – Associazione industriali metallurgici meccanici affini (1957-1970)

– Segreteria Abbigliamento e Tessili (1919-1983)

– Segreteria Alimentare – Dolciaria – Vini e liquori – Acqua e bevande gassate (1929-1983)

– Segreteria Chimici – Conciari – Gas e acquedotti (1939-1983)

– Segreteria Editoriale – Grafica e Cartotecnica – Fabbricanti carta (1927-1985)

– Segreteria Gomma e conduttori elettrici – Trasporti e ausiliari del traffico (1929-1982)

– Segreteria Marmo e pietra – Mineraria – Calce, cemento, gesso (1934-1979)

– Segreteria Materie plastiche (1945-1979)

– Segreteria Mugnai e pastai – Legno e sughero – Vetro, ceramica e abrasivi (1924-1985)

– Segreteria Industrie varie (1921-1986)

I documenti digitalizzati

Contestulamente alla pubblicazione dell’inventario, nel progetto realizzato con in contributo della DGA è stato messa in atto un importante intervento di digitalizzazione, che ha interessato quelle serie e sottoserie, particolarmente significative, che meglio si prestano ad una lettura integrata con documenti conservati presso altri archivi sindacali: 

– Questioni sindacali (in Ufficio protocollo e corrispondenza, Carteggio generale in categorie). Il titolo è suddiviso in due sezioni: Questioni sindacali periodo fascista e Questioni sindacali secondo dopoguerra;

– Accordi aziendali (in Ufficio sindacale, Sindacale, Contratti di lavoro); 

– Controversie del lavoro (in Ufficio sindacale, Sindacale)

Si tratta complessivamente di 166 fascicoli, per 26.937 documenti, liberamente accessibili sulla piattaforma 9centRo e ricercabili, in quanto digitalizzati con software OCR.

I  percorsi

La storia di Torino è sostanzialmente la storia di una città industriale in cui hanno una fortissima importanza le relazioni industriali tra le rappresentanze datoriali e le rappresentanze dei lavoratori. L’Archivio storico dell’Unione Industriale di Torino è una delle numerose e importanti fonti documentarie che permettono di approfondire questa storia. Proponiamo qui alcuni spunti di raffronto con altre fonti e altri documenti che ISMEL conserva nei sui archivi digitali:


Olivetti. La storia sindacale e la trasformazione delle tecnologie, un percorso multimediale sulla storia sindacale dell’Olivetti: gli accordi e le contrattazioni interne dal 1941 al 2013, le fotografie delle manifestazioni sindacali e le interviste dei protagonisti della vita sindacale e aziendale, i documenti prodotti durante i convegni organizzati dalla Fiom sulla storia sindacale dell’Azienda

Mirafiori accordi e lotte, una raccolta di materiali che raccontano lo scontro, sindacale e politico, all’interno della Fiat Mirafiori: dalla evoluzione delle tecnologie alla composizione della manodopera, dagli accordi alla loro applicazione, dalle testimonianze individuali, alla storia ed alla evoluzione delle diverse forme di rappresentanza e di comunicazione

Torino al lavoro, dalla ricostruzione allo sviluppo, una mostra multimediale sulla Torino del dopoguerra: un esempio di company town, all’interno della quale la definitiva affermazione della monocultura dell’auto e della grande fabbrica disegnano la nuova struttura fisica e sociale di una città capace di reinventarsi, in pochi decenni, da capitale politica sabauda a principale centro dell’industria italiana.