Tra il 2021 e il 2022 ISMEL ha realizzato, con il contributo della Regione Piemonte, un intervento di valorizzazione archivistica dei manifesti sindacali raccolti da Giovanni Gili e donati all’Archivio di Stato di Torino e delle fotografie scattate da Aris Accornero conservate da ISMEL.
Queste due fonti, che si presentano come diverse ma complementari, sia per tipologia – fotografico uno e iconografico di grande formato l’altro – sia per contenuto – manifesti per mobilitare i lavoratori e le lavoratrici da un lato e scatti di manifestazioni, scioperi, momenti salienti della vita sindacale, incontri e comizi dall’altro – rappresentano una fondamentale traccia della storia politica, sindacale, sociale e economica del territorio torinese e piemontese, con significativi richiami al contesto nazionale e internazionale. É un patrimonio di grande rilievo, soprattutto se visto in un’ottica di studio integrato con documenti conservati presso altri archivi sindacali, di associazioni di categoria, di partiti politici, movimenti sociali. La lettura incrociata di queste fonti rende possibile un’indagine completa ed esaustiva dei complessi fenomeni che hanno caratterizzato la vita politica e sociale del ‘900.
È indubbiamente un patrimonio di grande rilievo che grazie a questo intervento diventa ora disponibile al pubblico. Inoltre, tramite la piattaforma 9centRo, il materiale acquista ulteriore valore perché viene inserito in un’ottica di studio integrato con documenti conservati presso altri archivi sindacali, di associazioni di categoria, di partiti politici, movimenti sociali, ecc.
Giovanni Gili è stato funzionario presso la Camera Confederale del Lavoro dal 1966 al 1981, e successivamente funzionario Regionale della CGIL Piemonte fino al 1990. Si è occupato del Centro di Formazione della Camera del Lavoro di Torino, dove ha svolto tra l’altro l’attività di formatore sindacale.
Il fondo, depositato da Giovanni Gili all’Archivio di Stato di Torino nel 1990 e donato nel 2020, comprende manifesti sindacali, per la maggior parte della CGIL, manifesti politici, locandine del Teatro Regio e della Regione Piemonte (circa 4.000 pezzi in tutto) oltre a diverse riviste.
Il percorso narrativo
ISMEL ha creato un percorso per approfondire la biografia di Gili, la storia del fondo e ha effettuato una selezione dei 1.000 manifesti digitalizzati e suddivisi secondo cinque macrotemi: Formazione, 1° Maggio, Pace, Donne, Pensionati.
Approfondimenti
Questo fondo dialoga con numerosi altri materiali archivistici, anch’essi disponibili su 9centRo, che permettono di studiare la realtà sindacale della Torino della seconda metà del ‘900. Di seguito si riportano i collegamenti con i più salienti.
– Fondo Giovanni Gili presso la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”
– Serie Associazione Emilio Pugno. Manifesti presso la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”
– Fondo Archivio manifesti. Fiom Cgil Torino presso la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”
– Fondo Manifestoteca della Fondazione Vera Nocentini
– Fondo Manifesti UIL Piemonte dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini
– Fondo Marcello Vitale. Movimenti politici e sociali degli anni Sessanta e Settanta del Centro studi Piero Gobetti
– Fondo Associazione documentazione esperienze sindacali – ADES. ManifestiAssociazione documentazione esperienze sindacali – ADES. Manifesti della Fondazione Carlo Donat-Cattin
Entra in archivio
I 1.000 manifesti digitalizzati sono tutti accessibili sulla piattaforma archivistica 9centRo.
Le fotografie da lui scattate sono una fonte preziosa sui temi del lavoro e dei diritti: si tratta di 156 positivi in bianco e nero che ritraggono manifestazioni, scioperi, convegni, momenti salienti della vita sindacale e associativa della Torino degli anni Sessanta e Settanta.
Il fondo fotografico di Aris Accornero è stato donato a ISMEL nel 2021 insieme alla sua biblioteca personale.
Il videoracconto
ISMEL ha creato un videoracconto per narrare la storia del fondo, la sua vicenda archivistica e la biografia di Accornero. La narrazione lascia anche spazio alle fotografie digitalizzate che ci mostrano con gli occhi di Accornero le manifestazioni, gli scioperi, i convegni, e i momenti salienti della vita sindacale e associativa della Torino degli anni Cinquanta e Sessanta. A queste si accostano inoltre fotografie di paesaggi, ambienti rurali e alpini dei quali Accornero stesso era un appassionato.
Approfondimenti
Nel 2019 ISMEL ha organizzato un convegno dal titolo Aris Accornero e le trasformazioni del lavoro. Rileggere un ricercatore militante i cui atti sono consultabili (Prima sessione – Seconda sessione – Terza sessione).
Inoltre, la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci” conserva il Fondo Accornero Aris con carte e documenti prodotti dal sociologo, che ha al suo interno uno specifico fondo fotografico con un’altra selezione delleimmagini da lui scattate.
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Le 156 fotografie digitalizzate sono accessibili sulla piattaforma archivistica 9centRo.
Queste due fonti, che si presentano come diverse ma complementari, sia per tipologia – fotografico uno e iconografico di grande formato l’altro – sia per contenuto – manifesti per mobilitare i lavoratori e le lavoratrici da un lato e scatti di manifestazioni, scioperi, momenti salienti della vita sindacale, incontri e comizi dall’altro – rappresentano una fondamentale traccia della storia politica, sindacale, sociale e economica del territorio torinese e piemontese, con significativi richiami al contesto nazionale e internazionale. É un patrimonio di grande rilievo, soprattutto se visto in un’ottica di studio integrato con documenti conservati presso altri archivi sindacali, di associazioni di categoria, di partiti politici, movimenti sociali. La lettura incrociata di queste fonti rende possibile un’indagine completa ed esaustiva dei complessi fenomeni che hanno caratterizzato la vita politica e sociale del ‘900.
È indubbiamente un patrimonio di grande rilievo che grazie a questo intervento diventa ora disponibile al pubblico. Inoltre, tramite la piattaforma 9centRo, il materiale acquista ulteriore valore perché viene inserito in un’ottica di studio integrato con documenti conservati presso altri archivi sindacali, di associazioni di categoria, di partiti politici, movimenti sociali, ecc.
I manifesti del fondo Giovanni Gili
Giovanni Gili è stato funzionario presso la Camera Confederale del Lavoro dal 1966 al 1981, e successivamente funzionario Regionale della CGIL Piemonte fino al 1990. Si è occupato del Centro di Formazione della Camera del Lavoro di Torino, dove ha svolto tra l’altro l’attività di formatore sindacale.
Il fondo, depositato da Giovanni Gili all’Archivio di Stato di Torino nel 1990 e donato nel 2020, comprende manifesti sindacali, per la maggior parte della CGIL, manifesti politici, locandine del Teatro Regio e della Regione Piemonte (circa 4.000 pezzi in tutto) oltre a diverse riviste.
Il percorso narrativo
ISMEL ha creato un percorso per approfondire la biografia di Gili, la storia del fondo e ha effettuato una selezione dei 1.000 manifesti digitalizzati e suddivisi secondo cinque macrotemi: Formazione, 1° Maggio, Pace, Donne, Pensionati.
Approfondimenti
Questo fondo dialoga con numerosi altri materiali archivistici, anch’essi disponibili su 9centRo, che permettono di studiare la realtà sindacale della Torino della seconda metà del ‘900. Di seguito si riportano i collegamenti con i più salienti.
– Fondo Giovanni Gili presso la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”
– Serie Associazione Emilio Pugno. Manifesti presso la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”
– Fondo Archivio manifesti. Fiom Cgil Torino presso la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”
– Fondo Manifestoteca della Fondazione Vera Nocentini
– Fondo Manifesti UIL Piemonte dell’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini
– Fondo Marcello Vitale. Movimenti politici e sociali degli anni Sessanta e Settanta del Centro studi Piero Gobetti
– Fondo Associazione documentazione esperienze sindacali – ADES. ManifestiAssociazione documentazione esperienze sindacali – ADES. Manifesti della Fondazione Carlo Donat-Cattin
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I 1.000 manifesti digitalizzati sono tutti accessibili sulla piattaforma archivistica 9centRo.
Le fotografie del fondo Aris Accornero
Aris Accornero, scomparso nel 2018, è stato professore ordinario ed emerito di sociologia industriale all’università La Sapienza di Roma. Nato ad Asti da una famiglia operaia, iniziò la propria carriera nell’industria come operaio specializzato. Licenziato dalla Riv-Skf per la sua militanza sindacale, diventò dapprima giornalista, poi dirigente sindacale, infine docente universitario.Le fotografie da lui scattate sono una fonte preziosa sui temi del lavoro e dei diritti: si tratta di 156 positivi in bianco e nero che ritraggono manifestazioni, scioperi, convegni, momenti salienti della vita sindacale e associativa della Torino degli anni Sessanta e Settanta.
Il fondo fotografico di Aris Accornero è stato donato a ISMEL nel 2021 insieme alla sua biblioteca personale.
Il videoracconto
ISMEL ha creato un videoracconto per narrare la storia del fondo, la sua vicenda archivistica e la biografia di Accornero. La narrazione lascia anche spazio alle fotografie digitalizzate che ci mostrano con gli occhi di Accornero le manifestazioni, gli scioperi, i convegni, e i momenti salienti della vita sindacale e associativa della Torino degli anni Cinquanta e Sessanta. A queste si accostano inoltre fotografie di paesaggi, ambienti rurali e alpini dei quali Accornero stesso era un appassionato.
Approfondimenti
Nel 2019 ISMEL ha organizzato un convegno dal titolo Aris Accornero e le trasformazioni del lavoro. Rileggere un ricercatore militante i cui atti sono consultabili (Prima sessione – Seconda sessione – Terza sessione).
Inoltre, la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci” conserva il Fondo Accornero Aris con carte e documenti prodotti dal sociologo, che ha al suo interno uno specifico fondo fotografico con un’altra selezione delleimmagini da lui scattate.
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Le 156 fotografie digitalizzate sono accessibili sulla piattaforma archivistica 9centRo.